Tre giornate per proiettare i giovani nel futuro del basket sannita, tre occasioni per conoscersi e gettare le basi del nuovo settore giovanile della Miwa Energia Cestistica Benevento. Era questo l’obiettivo degli incontri svoltisi il 6, l’8 e il 13 marzo nella palestra dell’Istituto Rampone. Appuntamenti all’insegna del divertimento legato allo sport ma anche un biglietto da visita che la società beneventana ha inteso consegnare ai ragazzi e alle loro famiglie. Tra un canestro e l’altro, tra un gioco e l’altro, si è parlato di basket e di programmi futuri con diversi interventi tecnici tra i quali quelli del responsabile del settore giovanile, Pietro Iarriccio, e del coach della prima squadra Bruno Annecchiarico. Il ruolo di ‘direttore d’orchestra’ è spettato a Michele Zullo, fautore del progetto Miwa Cestistica e ormai figura di riferimento a 360 gradi di un’avventura che si sta facendo di giorno in giorno sempre più avvincente. L’amministratore delegato di Miwa Energia non ha mai nascosto che il suo obiettivo principale fosse legato proprio alla costruzione e alla crescita di un vivaio da utilizzare in futuro come risorsa inscindibile dai piani legati alla prima squadra. Ha inteso rimarcarlo ora, a margine di una tre giorni da che ha giudicato molto proficua.
Il ciclo di tre incontri è in archivio, quali sensazioni ha lasciato in casa Miwa?“Ottime. L’idea era quella di tastare un attimo il territorio per capire se ci fossero delle potenzialità per portare avanti un progetto. Io onestamente ne ero già abbastanza sicuro, ma questi tre appuntamenti me lo hanno confermato. Ci tengo a precisare che si trattava di incontri rivolti a bambini non tesserati e non necessariamente già praticanti. Abbiamo accolto gli appassionati ma anche i curiosi, coloro che avevano voglia di provare qualcosa di nuovo. Ci siamo divertiti, ma è solo l’inizio”.Siete riusciti a coinvolgere circa cinquanta ragazzi, qual è l’elemento che vi consente di essere ottimisti?“Io lo sono per natura, ma in questo caso devo dire che ce ne sono tanti. Le risposte sono arrivate e sono state molto positive sia dai bambini che dagli stessi genitori. Ci siamo trattenuti a parlare a lungo con molti di loro, abbiamo esposto un’idea che crediamo futuribile e a tanti è piaciuta. Abbiamo sottolineato, se mai ce ne fosse bisogno, che non intendiamo costringere nessuno a giocare a basket per noi. Non ci interessa in alcun modo chiedere o cercare ragazzi tesserati con altre società del territorio. Chi vuole unirsi a noi deve farlo adottando una scelta consapevole, non è nel nostro stile lavorare non seguendo questa linea”.In fase di costruzione anche organigramma e staff di quello che sarà il polmone dell’intera attività della Miwa Energia Cestistica Benevento, ci sono novità al riguardo?“Sul settore giovanile le operazioni come saprete sono nelle mani di Pietro Iarriccio, che oltre ad essere un giocatore di esperienza e il capitano della prima squadra conosce molto bene la materia per quel che riguarda l’aspetto gestionale. Altre situazioni sono in divenire e iniziamo anche a vedere che il progetto fa gola a tanti. Ecco, su un’altra cosa sono stato chiaro fin da subito: non ci avvarremo della collaborazione di dirigenti che già operano nel settore. La nostra vuole essere un’idea nuova, completamente innovativa. E’ partita così e in questa maniera andrà avanti”.L’attenzione sarà ora rivolta alla prima squadra impegnata in un campionato di vertice in serie D, ma quali saranno le prossime tappe riguardanti il settore giovanile?“Proseguiremo gli incontri provando a tracciare una linea di continuità, l’intenzione è di fissarne due a settimana. Poi nei programmi c’è l’idea di un camp estivo a livello giovanile, ma di questo è giusto ne parli Iarriccio a tempo debito, le operazioni sono nelle sue mani. Quel che è certo è che prima dell’inizio dell’estate intensificheremo gli stage per la costruzione di quello che sarà il nuovo vivaio. L’obiettivo minimo è creare almeno due squadre, una under 13 e una under 15, ma oltre ad essere ottimista mi ritengo anche un pizzico ambizioso. Quindi sì, spero proprio che alla fine potremo iscriverne qualcuna in più”.